Viaggio nell’A2 maschile

IL CAMPIONATO DI A2 AI RAGGI X

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GIRONE NORD


E’ il turno del Quinto e del suo allenatore Marco Paganuzzi.

E’ vero, come sostengono alcuni tuoi colleghi, che i giovani arrivano al campionato di A2 poco preparati dal punto di vista del nuoto e dei fondamentali e che, di conseguenza, tocca a voi tecnici delle squadre maggiori provvedere?

E’ vero, ma è praticamente impossibile correggere impostazioni che non sono ottimali in giocatori che hanno raggiunto una certa età. Ciò nonostante, reputo il campionato di A2 ugualmente molto formativo, non a caso giocano in questa categoria alcuni dei campioni del mondo Under 18 di Pomilio. Società della massima serie lungimiranti mandano i propri giovani a farsi le ossa nel nostro campionato proprio perchè sanno che il prestito di questi atleti è un investimento che frutterà.

Però il livello tecnico, soprattutto del girone Nord, ha subito un calo. Ivaldi propone quindi il ritorno al girone unico…

Proposta validissima, ma non di questi tempi. I costi per le trasferte aumenterebbero notevolmente, pochissime società potrebbero permetterselo.

Non è giusto – lo scriviamo da anni – che le società vincitrici dei due gironi debbano rimettere tutto in discussione nei playoff…

Sono d’accordo, la soluzione più logica è la promozione diretta di queste squadre in A1, seguita dai playoff per l’assegnazione di un terzo posto nella massima serie. Purtroppo, però, si tratta di una soluzione assolutamente utopistica: a chi pensa che le società di A1 possano accettare tre retrocessioni, dico che può tranquillamente mettersi l’anima in pace. Non avverrà mai.

Del resto, rinunciare ai playoff sarebbe una follia…

Assolutamente, sono la parte più bella e interessante del nostro campionato, in tutte le partite c’è grandissimo pubblico. Sono io, a questo punto, a fare una proposta a Fin e Rai: mettete nel palinsesto delle dirette televisive le partite delle finali dei playoff di A2, non ve ne pentirete. Sarebbero uno spot promozionale notevolissimo.

Chi ha maggiori possibilità, nel girone Nord, di vincere il girone?

Il Como, seguito a ruota dal Chiavari. Poi c’è un gruppo di squadre tra cui il mio Quinto. Il nostro obiettivo è proprio il raggiungimento dei playoff.

Lo stesso Ivaldi teme che, a causa della crisi economica, un bel po’ di squadre ad un certo punto possa tirare il freno a meno per evitare di andare nei playoff…

E’ una preoccupazione che non mi appartiene. Non ce li vedo proprio giocatori disposti a perdere ed a rinunciare alla parte più bella del torneo.

Mario Corcione

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Con Emanuele Governari, portiere e capitano del Lavagna ’90, parliamo della neopromossa squadra di Antonucci e delle problematiche dell’A2.

La vostra squadra è destinata a lottare per la salvezza oppure può aspirare a qualcosa di più?

Indubbiamente la permanenza in A2 è il nostro principale obiettivo, anche perchè molti giocatori sono all’esordio nella massima serie: anche questo aspetto è da mettere sul piano della bilancia. Tuttavia il nostro girone si presenta quanto mai equilibrato, tutte possono perdere con tutte e credo che saranno moltissime le partite che termineranno con uno scarto ridottissimo. Perciò non è da escludere che la nostra squadra possa togliersi anche qualche piccola soddisfazione. Ma è chiaro che tutto deve filare per il verso giusto, a cominciare dagli infortuni.

La favorita per la vittoria del girone Nord?

Il Como, anche perchè è guidato da un signor allenatore, Stefano Piccardo. Segue a ruota la Pallanuoto Trieste.

Proprio Piccardo sostiene che i giovani di A2 non sono molto preparati e ne attribuisce le responsabilità ai settori giovanili…

Ha ragione. Ci sono società che purtroppo continuano ad affidare le giovanili a tecnici poco esperti. Dovrebbe accadere esattamente il contrario, data la fondamentale importanza del settore.

Ivaldi propone un solo girone per l’A2: un campionato con meno squadre alzerebbe il livello tecnico e consentirebbe ai giovani di crescere meglio…

Analisi ineccepibile la sua, ma con i tempi che corrono – vedi crisi economica – un girone unico è assolutamente improponibile: le spese per le trasferte lieviterebbero notevolmente. Tra l’altro questa prospettiva  indurrebbe la quasi totalità delle squadre di serie B a rinunciare in partenza al tentativo di conquistare la promozione.

Molti sostengono che è più giusto assegnare la promozione diretta alle vincitrici dei due gironi…

Sono della stessa opinione, ma i playoff non vanno aboliti. Ci vorrebbe, perciò, una terza promozione da poter mettere in palio.

Mario Corcione

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Il nostro viaggio nell’A2 Nord prosegue con Piero Ivaldi, allenatore del Sori.

Quali sono i vostro obiettivi per il campionato che sta per cominciare?

Conquistare la salvezza e far crescere i nostri giovani.

Ecco, i giovani. Piccardo, allenatore del Como, sostiene che molti giovani oggi non sono preparati a dovere perchè sono poche le società che lavorano bene nei settori giovanili…

Io dico questo: oggi, a causa della riduzione del numero degli stranieri e della crisi economica, il giovane pallanuotista ha davanti a sè un’autostrada. C’è molto più spazio rispetto al passato, maggiori possibilità di giocare. In linea di massima è una situazione positiva, perchè la base su cui lavorare si è allargata e quindi anche i selezionatori delle varie nazionali hanno maggiori possibilità di scelta, ma c’è anche il pericolo che i ragazzi che attualmente militano in A2 facciano un salto nel buio qualora in futuro si trovino ad essere impiegati nella massima serie, dove non si può assolutamente andare se non si è preparati. Tocca a noi allenatori far sì che questi giovani acquisiscano il bagaglio necessario per poter fare il salto di categoria”.

Ciò significa che quando arrivano in A2 non sono sufficientemente preparati dal punto di vista dei fondamentali e tocca a voi tecnici delle squadre maggiori provvedere?

Io questo campanello d’allarme l’ho suonato dieci anni fa, ma evidentemente non sono stato ascoltato.

Il girone Nord dell’A2 mai come quest’anno non sembra proporre una netta favorita, almeno sulla carta…

E’ molto equilibrato, non c’è dubbio, ma io dico che rispetto alle altre proprio il Como di Piccardo ha qualcosa in più. Poi viene un gruppo di cui fanno parte Chiavari, Trieste, Quinto, Imperia e Brescia.

La formula del torneo è ancora valida?

A me non piacciono molto i playoff perchè, sempre a causa della crisi economica, c’è il rischio che molte squadre ad un certo punto del torneo tirino il freno a mano perchè non vogliono prendervi parte. Però capisco che non è facile trovare una formula alternativa, soprattutto quando i gironi sono due. A meno che, ed è quello che auspico, non si ritorni al girone unico: un numero limitato di squadre è importante per dare maggiore qualità al torneo, e maggiore qualità significa che tutte le componenti del nostro sport (allenatori, giocatori, arbitri) possono crescere. L’A2 deve essere anche una palestra dove tutti si preparano al meglio per poter prendere parte degnamente alla massima serie”.

Mario Corcione


Il Como

Con Stefano Piccardo, allenatore del Como, analizziamo il girone Nord dell’A2.

Il vostro obiettivo?

Migliorare il sesto posto della scorsa stagione.

A prima vista, non sembra che vi siano grandi favorite nel girone nord…

Esatto. Forse Chiavari, Torino, Trieste, Imperia e il mio Como hanno qualcosa in più rispetto alle altre, ma rispetto alle precedenti stagioni l’equilibrio è ancora più marcato. Purtroppo si tratta di un livellamento in basso, oggi sul piano tecnico il girone nord è inferiore all’altro girone.

Il fatto che molte squadre del girone nord non possano aspirare alla promozione può essere un incentivo a far giocare maggiormente i giovani…

Si, ma devono essere preparati nel migliore dei modi affinchè chi ha le potenzialità necessarie possa andare in A1 per giocare, non per fare la comparsa. Invece io vedo tanti giovani che addirittura fanno i 200 in 3’15″, questo non è possibile.

Le cause?

Non sono molte in Italia, purtroppo, le società che lavorano come si deve sui giovani. Certo, capitano annate straordinarie che poi permettono alle varie rappresentative giovanili nazionali di ottenere splendidi risultati, ma in linea generale la situazione non è ottimale.

Formula e regolamento dell’A2 vanno bene?

Discorso tecnico a parte, il campionato di A2 italiano è il più bello che ci sia. Non ci sono partite dal risultato scontato, vivremo 22 giornate di regular season fantastiche.

Mario Corcione

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GIRONE SUD


E’ il turno del neopromosso Anzio di Domenico Criserà, con il quale parleremo anche delle tematiche sviluppate finora.

Come sarà questo girone Sud?

Molto equilibrato, ma comunque credo che sarà diviso in due tronconi: nel primo Catania, Telimar, Civitavecchia, Roma Vis Nova e Canottieri Napoli a contendersi i quattro posti disponibili nei playoff, nell’altro le restanti formazioni. Il mio Anzio, essendo una neopromossa, non può che avere come primario obiettivo la salvezza.

La tua preferita per la vittoria del girone?

Il Civitavecchia, contro la quale abbiamo giocato in tornei, seguito a ruota dal Catania che possiede, oltre allo straniero, due naturalizzati e un gruppo di giovani che ha maturato importanti esperienze nella massima serie.

Ipotesi campionato a girone unico, cosa ne pensi?

Buona idea per aumentare il livello tecnico, ma soluzione improponibile a causa dell’aumento dei costi per le trasferte.

E la promozione diretta della prima classificata nei due gironi?

Sono favorevole, ma senza eliminare i playoff. E’ indispensabile quindi una terza promozione che adesso non c’è.

Playoff assolutamente da mantenere, non c’è dubbio. Però alcune squadre, sempre per motivi economici, ad un certo punto del torneo tirano il freno a mano per non prendervi parte…

E’ un comportamento anti-sportivo, perchè viene falsato il campionato, diseducativo per i giovani e anche inconcepibile perchè  3-4000 euro per un paio di trasferte in più non sono la fine del mondo. Comunque, le società già alla vigilia sanno qual è il budget di cui possono disporre, se hanno intenzione di comportarsi in maniera anti-sportiva è meglio che rinuncino alla partecipazione all’A2.

Parliamo dei giovani. Come si lavora con le nuove leve in A2?

Purtroppo ci sono ancora varie società che, per risparmiare, affidano la cura dei settori giovanili a tecnici poco esperti. Ma così non si risparmia sui costi di gestione, anzi: se non produrranno giocatori in grado di giocare in prima squadra, poi saranno costrette a reperirli altrove con spese notevolmente superiori.

Mario Corcione


Sergio Cannavò

Proseguono le interviste comn Sergio Cannavò, allenatore dell’Archigen Acicastello.

- Dopo il quinto posto della scorso campionato, quest’anno quali sono gli obiettivi dell’Acicastello?

L’obiettivo è quello di disputare un campionato tranquillo e di raggiungere al più presto possibile la salvezza diretta. Abbiamo cambiato tanto a livello di organico, prendendo diversi giovani di grande speranza ed allestendo una squadra giovane ma ugualmente competitiva. Anche l’ultimo arrivato, lo straniero Koopman, è un giovane olandese del ’93, di cui si dice un gran bene e che abbassa ulteriormente l’età media della squadra. Sono andati via ragazzi di grande esperienza come Szeles, Zovko, Postiglione e Indelicato e con una squadra più giovane sono consapevole che all’inizio potremo soffrire di più ma rimango fiducioso nelle qualità dei miei ragazzi. Dalle amichevoli e dal lavoro quotidiano ho avuto un ottimo riscontro a livello di spirito di sacrificio, abnegazione e lavoro di tutta la squadra. Non abbiamo nulla da perdere e voglio vedere una squadra volitiva, combattiva e determinata alla vittoria contro qualsiasi avversario.

- Quali formazioni vedi favorite per la promozione nella massima serie e che campionato ti aspetti?

Sicuramente ci sono quattro squadre di livello superiore rispetto alle altre e più accreditate per la promozione in A1, e cioè il Civitavecchia, che ha preso giocatori come Calcaterra e Djogas ed ha un allenatore preparato come Zimonjic, la Canottieri Napoli che ad un collettivo già di valore ha aggiunto gli arrivi di due giocatori dello spessore di Buonocore e Primorac, e penso poi a squadre collaudate come il TeLiMar Palermo e non dimentichiamoci della Nuoto Catania, che si è ulteriormente rafforzata con il giovane serbo Maric. Sicuramente il girone sud è più forte di quello nord per cui anche per la salvezza ci sarà da faticare e da lottare fino all’ultima giornata e le squadre meno attrezzate dovranno cercare di sbagliare in casa il meno possibile.

- Qualche tuo collega sostiene l’idea di tornare al girone unico per far crescere il livello tecnico del torneo. Qual è la tua opinione?

L’idea del girone unico è indubbiamente interessante ma in momenti di crisi come quello attuale è di difficile realizzazione. I problemi legati ai costi delle trasferte aumenterebbero e diventerebbe più complicato gestire a livello economico un campionato con tante e lunghe trasferte.

- La formula dei play-off funziona oppure ritieni preferibile premiare le vincitrici dei due gironi?

Sono d’accordo in questo senso con Dato, sarebbe giusto premiare la prima di ogni girone senza passare dalla cabala dei play-off.

- I giovani non sono spesso preparati sufficientemente dal punto di vista natatorio e dei fondamentali, come ritengono alcuni tecnici, o manca il coraggio di puntarci e di lavorare bene sul settore giovanile?

Credo che gli allenatori migliori devono lavorare con i giovani e quando parlo di giovani intendo dai dieci anni in su. Questo è il compito più difficile per un tecnico, non lavorare su un prodotto già finito ma trasmettere i fondamentali e i segreti della pallanuoto ad un giovane. Spesso è vero che manca anche il coraggio di puntare sui giovani ma spesso, come nel caso della nostra società, mancano le strutture a disposizione in cui poter gestire bene, come è giusto che avvenga, un settore giovanile e diventa difficile centellinare gli spazi disponibili tra prima squadra e giovanili. Nonostante questo, la nostra società è la dimostrazione che è possibile dare fiducia ai giovani e puntare su di loro per la prima squadra e credo tanto in questa scelta, una squadra piena di giovani e dall’età media molto bassa, i nostri giocatori più “vecchi” sono infatti del ’84 e abbiamo in rosa diversi atleti del ’91, ’92, ’93 e ’94.

Giuseppe Bonaccorso

E’ il turno della Roma 2007. Maurizio Gatto, responsabile delle Giovanili della società capitolina, è l’uomo giusto per discutere delle tematiche finora affrontate.

Alcuni dei tecnici di A2 che abbiamo intervistato sostengono che non c’è sufficiente preparazione, sul piano natatorio e dei fondamentali, di buona parte dei giovani che giocano in questa categoria.

Non sono d’accordo. Direi, piuttosto, che non tutti gli allenatori di A2 hanno il coraggio di puntare sui giovani, forse anche perchè allenarli costa maggiore impegno visto che bisogna insegnargli molte più cose rispetto alle direttive che generalmente vengono impartite ad atleti più maturi. Sotto questo aspetto la Canottieri Napoli è una società da prendere ad esempio: i giovani giallorossi hanno grande spazio, giocando tanto hanno maggiori possibilità di crescere. Non a caso alcuni di essi sono entrati a far parte con successo delle nazionali giovanili.

Ma la Canottieri Napoli è in grado di vincere il girone Sud dell’A2 come molti sostengono?

Direi di sì perchè ai giovani di valore che già possedeva ha affiancato giocatori del calibro di Buonocore e Primorac.

Le sue principali avversarie?

Il Civitavecchia innanzitutto, poi la Roma Vis Nova con la quale Cufino sta facendo un ottimo lavoro.

E la Roma 2007?

Può arrivare nelle zone alte del campionato perchè possiede giocatori di grande esperienza, dote importantissima in una categoria nella quale ogni partita è una battaglia. Prevedo partite combattutissime, grande equilibrio anche quest’anno.

C’è chi sostiene che bisogna tornare al girone unico per aumentare il tasso tecnico del campionato consentendo così ai giovani di crescere meglio…

Sicuramente il livello tecnico aumenterebbe, con tutti i benefici del caso, ma la riduzione delle squadre impedirebbe a molti giovani di trovare posto in A2, quindi non è una soluzione praticabile.

E la promozione diretta delle vincitrici dei due gironi?

Sono favorevole, ma senza rinunciare ai playoff. Quindi occorre una terza promozione nella massima serie.

C’è il rischio, come sostiene qualche tuo collega, che molte squadre ad un certo punto del campionato molino gli ormeggi per evitare di prendere parte ai playoff?

L’anno scorso nel girone Sud è successo. E’ una conseguenza, purtroppo della crisi economica, reperire fondi per fare la pallanuoto diventa ogni giorno sempre più difficile.

Mario Corcione

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PRESENTAZIONE DELLA SQUADRA E INTERVISTA CON CUFINO

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Prosegue il nostro viaggio nel girone Sud con l’aiuto di Giuseppe Dato, allenatore del Nuoto Catania.

Ivaldi, allenatore del Sori, sostiene che sarebbe opportuno tornare al girone unico di A2 per dare maggiore qualità al torneo. Tu cosa ne pensi?

Il girone unico l’ho fatto da giocatore, effettivamente il livello tecnico era più alto rispetto a quello attuale. Ma ci sono anche controindicazioni alla proposta di Ivaldi: aumenterebbero i costi per le trasferte e diminuirebbero gli introiti per molte società che attualmente giocano in A2 e che invece con la riduzione delle squadre sarebbero costrette a fare la B. Se un club si  presenta da uno sponsor dicendo che la sue squadra fa la serie A, è un biglietto da visita ben diverso.

La formula?

Io premierei maggiormente le squadre che vincono i due gironi, ovvero con la promozione diretta nella massima serie. Non è giusto che rimettano tutto in discussione nei playoff le formazioni che risultano prime dopo ben 22 giornate di campionato.

Ecco, molti dicono che Canottieri Napoli e Civitavecchia sono le grandi favorite per la vittoria del girone Sud…

Anche io la penso così. La Canottieri, poi, mi sembra la più forte in assoluto perchè ai giovani di grande valore che già possedeva ha aggiunto Buonocore e Primorac, giocatori di categoria superiore.

E il Catania?

Se avremo continuità e se finiranno gli infortuni che ci stanno perseguitando, anche noi potremo dire la nostra. Abbiamo un organico collaudato e giovani di valore che oggi hanno un altro anno di esperienza alla spalle. E’ giovane anche il nostro straniero, lo abbiamo preso da qualche giorno: si tratta del serbo Maric, viene dalla Vojvodina ed è del ’91.

Sempre a proposito dei giovani, Ivaldi e Piccardo sostengono che molti arrivano all’A2 non con la giusta preparazione…

Dipende dalla politica delle società: c’è chi ha seminato nei settori giovanili, e ne raccoglie i frutti, e chi non l’ha fatto e adesso si trova in difficoltà perchè i soldi sono finiti e non può più prendere i giocatori altrove. In linea generale, però, c’è un buon numero di società in A2 che con i giovani lavora bene.

Succede ancora che la cura dei vivai venga affidata a tecnici poco esperti?

Da noi no. Nel Nuoto Catania la prima cosa alla quale si pensa è il settore giovanile, poi viene la prima squadra.

Mario Corcione

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La Basilicata 2000

Francesco “Ninni” Silipo ci fa conoscere la sua Basilicata 2000, neopromossa al suo primo anno in A2.

Obiettivo salvezza, giusto?

Assolutamente. E’ il nostro primo anno in serie A, affronteremo una realtà che non conosciamo. Mi starebbe bene salvarmi anche attraverso i playout.

Avete preso un americano, il californiano Davidson…

Si, ma sicuramente dovrà saltare le prime due giornate di campionato. In questo momento è in ritiro con la nazionale statunitense con la quale dovrà fare le qualificazioni mondiali a Toronto.

I tuoi colleghi del girone nord Ivaldi e Piccardo sostengono che i giovani di A2 in molti casi non sono preparati sufficientemente, sia dal punto di vista natatorio che dei fondamentali, e attribuiscono queste lacune al lavoro che viene svolto nei settori giovanili. Tu cosa ne pensi?

Non è il caso di generalizzare. Le società che lavorano bene con i giovani sono tante, anche in serie B. In molti casi, poi, i club devono fare i conti con problemi di non facile soluzione come la carenza di spazi acqua. La mia Basilicata 200o, ad esempio, attende l’ultimazione della piscina di Potenza: si parla di aprile, ma io credo che sia una previsione ottimistica. Temo che per tutto il campionato dovremo continuare a giocare a Napoli.

Le principali favorite per la vittoria del girone?

Civitavecchia e Canottieri Napoli. Credo siano anche le candidate numero 1 alla promozione perchè non mi sembra che nel girone Nord ci siano squadre in grado di superarle nei playoff.

Il miglior straniero del girone Sud?

Primorac della Canottieri Napoli, non c’è dubbio. E’ un giocatore di categoria superiore, è davvero strano che non abbia trovato spazio nella massima serie. Forse l’Acquachiara lo sta rimpiangendo…

Mario Corcione

Primorac viene da un grande campionato di A1 con l'Acquachiara

Comincia con Paolo Zizza, allenatore della Canottieri Napoli, il nostro viaggio nell’A2 di pallanuoto che prenderà il via sabato 19 gennaio.

Con gli acquisti di Buonocore e Primorac la Canottieri Napoli è entrata a pieno diritto tra le candidate alla promozione nella massima serie…

Sicuramente abbiamo fatto un grosso salto di qualità. La presenza di Buonocore e Primorac, inoltre, sarà importantissima per far crescere i nostri giovani.

Ma per fare il salto di categoria occorre anche una società che sia d’accordo…

La volontà c’è, posso assicurarlo. Il presidente e l’intera dirigenza sono vicinissimi alla squadra.

Le altre candidate alla promozione?

Innanzitutto il Civitavecchia, che ha preso giocatori come Alessandro Calcaterra e Dogas. Ma ci sono altre formazioni che hanno le carte in regola per puntare all’A1, a cominciare da Roma Vis Nova e Telimar Palermo. Il Catania ha perso lo straniero, ma ha un gruppo collaudatissimo e giovani di grande valore che adesso hanno un altro anno d’esperienza alle spalle. La squadra di Dato non può non essere inserita nel gruppo delle favorite.

Che campionato sarà?

Un campionato ancor più bello ed equilibrato rispetto alle precedenti stagioni, non ci sono squadre-materasso, non ci sono partite facili. Le stesse neopromosse si sono attrezzate, si dice un gran bene del nuovo straniero dell’Anzio, lo statunitense Hennessy.

Formula e regolamento?

Non vedo perchè dovrebbero cambiare, hanno funzionato. L’A2 ha permesso a tanti giovani di mettersi in luce, non a caso hanno giocato e giocheranno questo campionato alcuni dei campioni mondiali Under 18 di Pomilio.

Mario Corcione

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