L’Angolo di Gianni Simonelli
Le statistiche di serie B
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Europei da risistemare
Premettendo che, come tutti i tifosi del Settebello, sono felicissimo che la squadra di Campagna abbia avuto agli Europei un girone facile, non posso esimermi dal dire che il sorteggio di questi gironi è davvero sorprendente: nel gruppo A sono finite sei squadre di medio-alto-altissimo livello che si sfiancheranno in cinque giornate di gara estenuanti (e tre verranno eliminate), mentre nel girone B tre formazioni (Italia, Ungheria e Grecia) praticamente hanno già in tasca la qualificazione e potranno prepararsi nel migliore dei modi agli impegni successivi.
In realtà non so nemmeno bene se giocare partite facili, con una qualificazione scontata sia il modo migliore per prepararsi alla seconda fase, certamente atleti troppo stanchi da 3-5 battaglie, sono un handicap significativo, ma partite come Ungheria-Italia, in cui non sei costretto a spingere al massimo la concentrazione, credo non siano un buon viatico.
A partire dai mondiali di calcio del 1982, si è dimostrato più volte come la concentrazione e la preparazione mentale, molte volte sia più importante di una perfetta preparazione fisica; memorabile in tal senso resta l’assolo di Al Pacino in “Ogni maledetta domenica”, ove si sottolinea che giunti a certi livelli in cui la differenza tecnico-fisica è insignificante, è la voglia di vincere che fa la differenza.
Ma il vero problema sono le modalità organizzative mostrate dalla LEN. Non so quali siano stati i criteri adottati nel corso del sorteggio, il sito della LEN certo non brilla per informativa, ma certo è che da una parte sono capitate 5 delle prime 8 classificate ai Mondiali di Shangai (Serbia, Croazia, Spagna, Montenegro e Germania), dall’altra soltanto due: Italia e Ungheria. Per avere un sorteggio più equo, sarebbe bastato mettere le teste di serie, determinate in base alla classifica dei Mondiali e/o delle Olimpiadi, oppure determinate da un ranking europeo/mondiale calcolato in base a tutti i risultati di una nazione, come viene fatto in tutti gli sport maggiori. Ne avrebbe guadagnato non solo la credibilità del torneo, ma anche la visibilità, con un maggior numero di gare equilibrate, di atleti parimenti impegnati e risultati più incerti.
La RAI ha pubblicizzato l’evento, e soprattutto i suoi interventi, solo nell’ultimo periodo; FIN e società dovrebbero sfruttare meglio queste occasioni, per creare seguito, ed il seguito si ottiene con gli ascolti che salgono quando si vince, ma soprattutto quando vi è la suspence di un evento possibile, ma non certo.
Gianni Simonelli
By Marco, 19 gennaio 2012 @ 13:30
Veramente sul sito LEN (http://www.len.eu/media/regulations/12%20EUROPEAN%20WATER%20POLO%20CHAMPIONSHIPS%2029.05.10.doc) è riportata la normativa completa, che svela il “mistero”: la nazione ospitante, quindi l’Olanda, è considerata testa di serie di secondo livello assieme alla terza classificata della precedente edizione. Capita in tutte le manifestazioni di questo livello per qualsiasi sport che la nazione ospitante abbia un posto privilegiato nel sorteggio indipendentemente dal suo reale valore, sarà pure discutibile ma è prassi.