Proposta per salvaguardare i tornei
L’OPINIONE DI EDOARDO OSTI
Non sono d’accordo con Mario Corcione: lo sfasamento temporale tra A1 e A2 penalizza già gravemente la campagna acquisti delle neopromosse. Se poi diamo loro un mese di tempo per rifiutare, chi le sostituisce si troverà davanti un mercato ancora più povero. Il problema rimane e va affrontato diversamente.
Chiedo all’amico Piero Seinera: prima di gettare le armi avete pensato di affrontare l’A1 esattamente come ha fatto Catania, affidandosi ai suoi giovani, accettando in partenza una probabile retrocessione, ma consapevoli che il gruppo si sarebbe arricchito (ovviamente dal punto di vista esperenziale) come raramente può accadere nella vita di un’atleta?
C’è niente di più avventuroso di vincere un campionato, passare un anno a cercare di non retrocedere, e poi, una volta accettata la sconfitta, riprovarci nuovamente?
Edoardo Osti
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LETTERA DI PERO SEINERA
Pur essendo un profano, non del tutto addentro agli equilibri e misteri della pallanuoto nostrana, mi viene un dubbio dopo una decina di anni di appassionato interesse a questo meraviglioso sport. Il dubbio è questo. Le persone che decidono ai massimi livelli, ad inizio stagione, le modalità di svolgimento dei tornei ma soprattutto dalla A2 in giù, in quale mondo vivono? Nel nostro mondo, in cui le persone normali hanno da tempo capito che esiste una grave crisi economica e che i soldi non ci sono praticamente più, nemmeno nel settore Sport oppure in un mondo incantato? Se adesso non ci sono più risorse (fagocitate dalla nostra classe politica impegnata ad incassare e sperperare tutto quanto è possibile) se adesso vengono negati i già flebili sostegni a livello regionale a sport di nicchia come il nostro, non sarebbe ora che la Fin abolisse da subito i vari playoff e playout che sono soltanto uno sperpero di denaro per società sull’orlo del tracollo? C’è qualcuno che mi sa dare una risposta?
Un cordiale saluto a tutti gli atleti che pur sapendo che non potranno, per motivi economici, tentare la scalata alla serie superiore, continuano ad allenarsi con impegno e sacrificio.
Piero Seinera
Risponde Mario Corcione: L’esistenza dei playoff e dei playout garantisce non solo maggiore interesse ai tornei (pensate ad un’A1 maschile senza playoff…) ma anche la loro maggiore regolarità. Senza playoff e playout in A2, ad esempio, verrebbe falsata ulteriormente la lotta al vertice e quella per la salvezza, con formazioni già tranquille che dispensano punti a destra e a manca.
Ho detto “ulteriormente” perché il fenomeno avviene anche attualmente ed è stato aggravato dalla crisi economica, come tu hai giustamente sollevato. Squadre che pur potrebbero prendere parte ai playoff promozione ad un certo punto rinunciano perché sanno di non avere la possibilità economica di disputare la massima serie. E se si presentano ad uno sponsor ventilandogli la possibilità di un salto di categoria, costui gli dirà sempre: “Aspettiamo la promozione e poi vediamo”.
Ma se poi la promozione arriva e lo sponsor si defila, cosa succede? Succede che la società in questione si trova in un mare di guai, senza soldi e senza la possibilità di rinunciare alla partecipazione al campionato pena sanzioni pesantissime. Ecco cosa dice il regolamento: “La Società rinunciataria è cancellata dai ruoli del Campionato, gli atleti sono liberi e hanno facoltà di tesserarsi per altra Società affiliata alla Fin. La Società rinunciataria può riprendere la sua attività di pallanuoto partendo dal Campionato dell’ultima Serie prevista”.
E allora avanziamo una controproposta che a nostro avviso potrebbe risolvere in parte il problema. Proposta strutturata così:
- Le squadre che vengono promosse in A1 maschile (ma la proposta vale per tutti i campionati) hanno un mese di tempo per trovare le risorse finanziare per la partecipazione alla massima serie.
- Al termine della scadenza, in caso di rinuncia, la squadra rimane nella serie dalla quale è stata promossa e non perde gli atleti. Al suo posto va la società che ha perso la finale-promozione.
In tal modo, caro Seinera, gli atleti potranno continuare non solo ad allenarsi con impegno e sacrificio, ma anche a giocare con analogo impegno senza regalare punti a destra e a manca falsando il campionato.
Mario Corcione
By , 13 maggio 2012 @ 11:29
Mario sei una persona per bene.
Pertanto le prime righe del tuo intervento vengono dal cuore.
Ma ti posso assicurare che al nord a2 di punti da tre quattro giornate se ne regalano a iosa specie da societa che dovrebbero lottar per i playoff
Per quanto possibile alcune societa tiran indietro palesemente.
Ma dato il livello….
Grazie
By checco, 13 maggio 2012 @ 15:32
Forse sarebbe bene passare ai playoff solo fra le prime due classificate, per limitare le spese. Sicuramente quest’anno il girone Nord della A2 si sta concludendo in modo paradossale con squadre che non possono salire in A1 e altre in zona playoff che sembrano gareggiare a chi fa meno punti. Ovviamente tutto va a ascapito della regolarità del campionato. Povera pallanuoto.
By , 13 maggio 2012 @ 16:04
Niente di nuovo sotto il sole.
Risultati a dir poco strani ce ne sono stati almeno 5 nelle ultime tre giornate.
Per ridurre i costi basterebbe promuovere direttamente le prime due di ogni girone.
idem per le utime due.
Sia in cima che in fondo si giocherebbe sempre e da subito con chiarezza.
Ci fosse Palazzi nella pallanuoto ne vedremmo delle belle…
grazie
By Elios, 14 maggio 2012 @ 10:56
Per limitare i costi e le partite “pastetta” e contempraneamente alzare il livello sia dell’A2 che della B, bisognerebbe diminuire il nero delle squadre partecipanti. Due gironi da 8 squadre in A2 e tre da 8 in serie B!!!
Magari aumentando le retrocessioni in B a tre per girone in modo tale che la classifica sarebbe sempre cortissima e nessuno potrebbw mai essere sicuro del suo destino sino all’ultima giornata!!!!!
Cosi’ facendo si potrebbero eliminare amche Play-Off/Out
Buona Pallanuoto a tutti.
By Marco, 14 maggio 2012 @ 15:55
Caro Mario secondo me anche la tua prposta ha un punto debole perchè non è detto che anche la seconda “ripescata” possa essere nelle condizioni di accettare la promozione, per così dire, forzata e anch’esa per mancanza di sponsor.
E poi, nel frattempo che la prima classificata cerca conferme dagli sponsor durante il pimo mese, cosa dovrebbe fare, nell’attesa, la seconda?
Cercarli anche se poi non verrà ripescata?
Lasciare perdere e attivarsi in pochissimo tempo dopo il rifiuto della prima?
Purtroppo senza”palanche” non si fa nulla e qualunque proposta rischia di essere, secondo me, un palliativo
RISPONDE MARIO CORCIONE: In caso di più di una rinuncia potrà essere la Fin, come avviene attualmente, a stabilire d’ufficio chi parteciperà al torneo. In ogni caso, a mio avviso, è sempre meglio trovare una soluzione che attenui il problema. Mi hanno insegnato che lo sport è bello quando è vero, non quando le squadre perdono volontariamente. Questo si chiama sporc, non sport, e meriterebbe l’intervento della magistratura ordinaria.
By franco, 14 maggio 2012 @ 16:41
Credo che siamo un pò d’accordo tutti su un pò di tutto ma non emerge una proposta inattacabile….dati i tempi di micragna corrente ritengo che sia più logico lasciare da parte almeno i play off e optare per la promozione diretta. La FIN dovrebbe elaborare il calendario con criteri che limitino al massimo possibile i danni collaterali da “abbandono di ambizioni “, non ultimi i favoritismi pastettari al fine di ridurre i costi di trasferta per il campionato successivo.
RISPONDE MARIO CORCIONE: I playoff e i playout a mio avviso invece vanno mantenuti, in tutte le serie, proprio perchè limitano le “pastette”. Inoltre danno maggior interesse ai tornei (se è una squadra è molto più forte delle altre, il campionato potrebbe archiviarsi con largo anticipo) e portano maggiore pubblico in piscina. Ma poi stiamo parlando di qualche trasferta in più, non di dieci trasferte in più.
By p.r., 14 maggio 2012 @ 17:46
Caro Mario, con o senza play off, le squadre di A2 quando vogliono continuano a falsare il campionato. Il quarto posto è la piazza meno gradita per andare poi a fare una trasferta che il più delle volte risulta inutile per quelle societa che non hanno velleità nel salire. L’unica cosa da fare per avere regolarità e arrendersi e capire che questo sport non può permettersi 12 squadre in A1 e 24 in A2….
By JOHNNY, 14 maggio 2012 @ 18:49
in A2 si dovrebbero fare tornei preliminari al posto della regular season, a concentramenti, accorciando il tempo di durata del campionato, finendo a fare play off e play out d’estate
nel corso dei tornei preliminari far giocare obbligatoriamente anche le squadre allievi (sono obbligatorie e portano pubblico) e considerare nella classifica finale anche in qualche modo i risultati del campionato allievi (come parametro correttivo da studiare!)
lo so sto facendo brain storming, ma una bella tempesta è quello che ci vorrebbe per agitare un pò le acque nelle vasche da bagno dei capoccioni romani
By piero seinera, 14 maggio 2012 @ 22:09
L’incoraggiamento del caro Osti tradisce la passione genuina del vero pallanuotista… La realtà è più amara penso. Andare in A1 con una squadra di giovani del vivaio la vedo come un’esperienza potenzialmente traumatica con regolari pesanti sconfitte poco gratificanti sotto l’aspetto umano e di crscita. Mi piacerebbe al proposito però sentire il ben più qualificato parere di Mattia Aversa che sui giovani ha sempre puntato con un eccezionale senso della misura e del rispetto della persona.
By Tifoso pallanuoto, 15 maggio 2012 @ 11:58
Forse, e’ stato gia’ detto, penso che visto la crisi generale, l’unico modo per abbattere i costi di gestione, visto la forma e le distanze del nostro stivale, e’ dividere geograficamente in 3 i campionati, retrocessioni dirette in basso, e lotta per lo scudetto magari a 6-8 squadre, elite’, con finale 1-2posto. In questa maniera, meno trasferte, play out, possibilita’ di chi se l’oro può permettere di una categoria elite’ , meno partite falsate e forse più spettacolo in ogni partita. Che ne pensate?
By Stefano, 15 maggio 2012 @ 12:57
Bisogna veramente finirla di sostenere tesi ridicole come i gironi da 8 squadre.E’scandaloso sostenere che si alzerebbe il livello, meno si gioca e più scende, il livello…allenarsi un anno per disputare 14 partite è un insulto agli atleti che già fanno sacrifici eccezionali, leviamogli ora anche la gioia di giocare!!!
By Tifoso pallanuoto, 15 maggio 2012 @ 14:46
Stefano, le partite, considerando gironi da 6, con andata e ritorno, sono 10 nella prima fase e altrettante nella seconda, per chI va’ avanti, poi bisognerebbe trovare una formula per le altre cercando di limitare il più possibile le trasferte, magari accorpando partite piu’ lontano, questo perché ogni anno, e vedrai anche ora, molte squadre non si possono piu’ permettere i costi di gestione, per cui ti puoi allenare quanto vuoi, se poi non puoi giocare? Poi queste sono proposte alla domanda, tanto poi decideranno per quello che piu’ conviene a loro.
Ciao
By Elios, 15 maggio 2012 @ 17:21
Caro Stefano, ma almeno giocheresti partite vere!!!!!!!!!
E poi veniamo al dunque cpionati piu’ corti e meno impegno consentirebbero agli atleti di costruirsi un futuro, non perdendo anni di studio inseguendo il sogno………………ma quale sogno poi di disputare 24 partite i A 2 delle quali almeno una decina inutili?