L’Angolo di Rino Merola
La Nazionale juniores maschile ha vinto, per la seconda volta in tre anni, il titolo europeo. L’unica volta che non è arrivato l’oro, gli azzurrini hanno conquistato comunque un argento pesantissimo, perchè in quell’ocasione fu proprio la Croazia padrone di casa a batterci, e per giunta con un solo gol di scarto.
Sono risultati che testimoniano della bontà non solo del lavoro fatto dallo staff azzurro diretto da Nando Pesci, ma anche dell’effiicienza dei settori giovanili italiani, che evidentemente forniscono “materia prima” di valore.
Vorrei sottolineare un particolare che forse a molti è sfuggito, e che è valido soprattutto come curiosità: a Canet gli azzurrini hanno vinto il titolo battendo le stesse squadre (Ungheria, Spagna, Serbia) che il Settebello ha dovuto superare a Londra per poter arrivare alla sfida con la Croazia per la medaglia d’oro. A proposito di Settebello, a Canet c’era anche Campagna: sicuramente la sua presenza ha rappresentato per gli azzurrini un ulteriore stimolo a far bene.
La presenza dell’Italia in finale, nelle manifestazioni internazionali più importanti, sta diventando un “vizio” e nello stesso tempo un… incubo per i nostri arbitri, che molto raramente quindi riescono a dirigere una finale. Ciò nonostante Stefano Pinato, a testimonianza della stima di cui i direttori di gara italiani godono in Europa, ha potuto dirigere negli Europei juniores maschili un buon numero di gare di un certo livello, tra cui la finale per il 5° posto tra Russia e Ungheria. Anche agli Europei femminili, in corso di svolgimento a Chelyabinsk, Luca Bianco proprio nella giornata in cui scrivo ha arbitrato una gara molto importante, quella tra le padrone di casa della Russia e la Grecia.
Note meno liete, invece, per il mio amico De Chiara, attualmente convalescente dopo un brutto incidente stradale. Nei confronti di Maurizio sono solito estendere attestati di stima, stavolta mi unisco a tutti coloro che attraverso questo sito gli hanno fatto pervenire gli auguri di pronta guarigione.
In tema di auguri è doveroso ricordarsi anche di Felugo, che dopo una bellissima Olimpiade è andato all’altare. Si dice che il matrimonio sia utile agli atleti per acquisire una certa maturità, ma Maurizio non ne ha bisogno.
Rino Merola