Sfoghi, proteste, esternazioni
L’editoriale de “Il Giornalino della Payton Bari”, a firma del Signor Sergio Gallo, da Voi pubblicato, facendo riferimento a presunti “Biscotti” alla crema catanese, rende obbligatorie, per il fondamentale diritto di replica, alcune considerazioni. Nessuno infatti si può permettere di diffamare una società seria e legata ai principi di lealtà sportiva come la nostra (nè crediamo, alcun altra società).
Preliminarmente, siamo assolutamente certi che la sua pubblicazione su Waterpolodevelopment derivi da una svista della redazione, considerata la indiscutibile serietà, il rigore e la professionalità con la quale la testata seleziona i commenti e le esternazioni da più parti provenienti (sì da farne un punto di riferimento unico, per la pallanuoto italiana). Non par dubbio che il cosidetto “editoriale” contenga gratuite insinuazioni di infimo livello, immeritevoli di particolari commenti. Né esso potrebbe giustificarsi per la scarsa diffusione de “Il Giornalino”, giacchè a nessuno sono concesse tali diffamazioni (soprattutto ove esse trovino posto, certamente per sbaglio, in una testata come Waterpolodevlopment). Altrimenti, un qualsiasi pseudo giornalista dilettante catanese avrebbe potuto arrogarsi il diritto di qualificare come “biscotti” eventi dell’anno scorso relative anche al Payton (ed il tal caso, la medesima società avrebbe avuto ogni ragione per reagire). Ma questi sono discorsi da cortile o da bar. La questione è in realtà molto seria, riguardando la lealtà sportiva e, prima ancora, la buona educazione, oltre all’immagine delle società ingiustamente oltraggiate (sulle quali, non si può nemmeno scherzare). Ma soprattutto riguarda l’impegno degli atleti, che dedicano parte della loro vita alla pallanuoto e soffrono maledettamente per conseguire un risultato che certamente, un qualsiasi sconosciuto non può permettersi di sporcare. Per il resto, non intendiamo minimamente dare spiegazioni (non avendo nulla da spiegare, rispetto al contenuto dell’”editoriale”). Solo, invitare chi si pemette di simili gratuite insinuazioni (forse a Lui solite), ad informarsi sull’andamento delle partite; ciò gli avrebe consentito di apprendere che l’agonismo messo in campo, è stato addirittura superiore al normale (come è tipico di ogni derby). Ma il “giornalista” evidentemente, dà giudizi senza essere stato presente (fermo restando che un giudizio simile, non può essere mai tollerato, nè provenire da chi si definisca “giornalista”)! La verità è che simili basse questioni non possono trovare luogo nel mondo vero della pallanuoto e non possono essere in alcun modo alimentate (pena, la trasformazione del nostro sport in una rissa da cortile, priva di alcuna credibilità). Al contrario, spetta ai “vecchi” il dovere di preservare la dignità, la serietà e tutti i fondamentali valori del mondo sportivo.
Due ultime considerazioni. Ci siamo permessi di scrivere alla redazione perché l’ “editoriale ” è stato pubblicato su waterpolodevelopment ed in tal senso si invita la redazione ad eliminare la pubblicazione. Sarebbe sotto un secondo profilo auspicabile un immediato intervento della Payton Bari sulla questione, al fine di dissociarsi da simili diffamazioni (tali, da incidere in primo luogo sulla sua immagine).
RingraziandoLa per la consueta ospitalità, porgo i miei più cordiali saluti.
Ignazio Scuderi
Vice Presidente della Società Muri Antichi
RISPONDE MARIO CORCIONE: Da oltre un anno pubblichiamo il Giornalino della Payton Bari ritenendolo un’iniziativa che dovrebbe essere da esempio per tutte le società. E continueremo a farlo per lo stesso motivo. Con una differenza: togliendo altri buoni dieci minuti alla mia giornata già molto dedicata a questo sito, leggerò più attentamente i contenuti del Giornalino. Intanto ho già accolto (ci mancherebbe il contrario) la richiesta di cancellare la pubblicazione del numero del Giornalino incriminato: tra l’altro, essendo a dieta, che si scriva di biscotti in questo momento non mi fa assolutamente piacere.
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LA LETTERA DELLA PALLANUOTO TRIESTE
Dopo aver appreso della decisione del giudice sportivo che ha comminato la bellezza di 350 euro di multa alla Pallanuoto Trieste “per comportamento ingiurioso del pubblico con recidività”, abbiamo iniziato a riflettere su quello che potrebbe essere accaduto sugli spalti nel corso della partita di Padova. La sanzione è da ritenersi pesante – anche perchè la Pallanuoto Trieste ha giocato il derby del Triveneto in trasferta – raramente comminata anche in casi piuttosto gravi e su campi molto più caldi, non certo la tranquilla piscina Bianchi o l’ancora più pacato impianto del Plebiscito, tra l’altro gremito al massimo di un centinaio di persone, causa anche l’infelice data del derby (il turno infrasettimanale di mercoledì scorso).
Insomma, 350 euro di multa per intemperanze verbali della tifoseria ospite, ma cosa avranno mai combinato questi scatenati supporters triestini?
La delegazione della Pallanuoto Trieste era composta da 13 giocatori, 2 tecnici, il direttore sportivo e 3 dirigenti, tra l’altro tutti accomodati piuttosto lontano dal bordo vasca e silenziosi. La tifoseria alabardata contava sulla presenza di una sola persona. Ripetiamo: una sola.
Non pretendiamo di entrare nel merito di quanto è stato proferito verso i due direttori di gara (o forse verso uno soltanto), ma giudichiamo un semplice fatto. Ovvero, che per riconoscere in mezzo a 100 tifosi patavini l’unico sostenitore della Pallanuoto Trieste gli arbitri sono stati a dir poco “chirurgici”. Viene il sospetto che la multa comminata alla nostra società rappresenti niente altro che un giudizio poco ortodosso nei confronti della Pallanuoto Trieste da parte di uno dei due arbitri, che conosce alla perfezione il tifoso che si è reso protagonista delle presunte intemperanze.
E allora, perchè non sanzionarci per “comportamento ingiurioso di un solo spettatore”?
La Pallanuoto Trieste ritiene la multa severa ed ingiusta. Crediamo che sia nostro dovere difendere i tifosi alabardati da chi vuole farli passare per maleducati, e vogliamo difenderci anche da chi ha la presunzione di atteggiarsi tale avendo il coltello dalla parte del manico.
Pallanuoto Trieste
By iron, 7 maggio 2012 @ 19:39
Buonasera,in qualità di una delle 100 persone presenti alla partita del derby triveneto debbo purtroppo sconfessare quanto riportato dalla Pallanuoto Trieste che preferisce definire presuntuoso un arbitro che riconoscere i propri demeriti. Non so quanti fossero i tifosi presenti ma quel “tifoso” per tutta la partita ha offeso i direttori di gara solo per il gusto di farlo anche se i propri giocatori sbagliavano tutto e di più e se la prendeva anche con parte del pubblico padovano presente … Cara pallanuoto Trieste se vi definite corretti perchè il giudice vi ha punito per “recidività”? … dipende solo dall’arbitro? … meditate gente perchè della maleducazione il mondo è pieno …
By roberto, 8 maggio 2012 @ 08:15
…dispiace per la Pallanuoto Trieste. Certo che se a vedere la propria squadra in trasferta ci va un solo sostenitore, c’è veramente da preoccuparsi di ben altro…!!
Roberto
By Sergio Gallo, 8 maggio 2012 @ 19:53
Rispondo personalmente perché chiamato in causa. Non sono un giornalista e non pretendo di esserlo. Non immaginavo che il mio pensiero, forse un po’ leggero, suscitasse cotanta attenzione, tanto da dover scrivere una lettera del genere. I derby sono sicuramente partite dal risultato imprevedibile. Cmq il mio intervento era improntato su altri aspetti ed una semplice battuta, ribadisco forse leggera, non era il punto focale delle mie considerazioni. Mi fa piacere comunque che il nostro giornalino venga letto anche fuori dalle mura della nostra piscina e saro’ piu’ attento in futuro a non farmi prendere dalla vena di tifoso ma rimanere imparziale.. Tra l altro chi mi conosce sa quanto io ami il cibo e i dolci. Sperdendo che la partita di sabato sia una bella partita come quella del girone di andata e augurando alla muri antichi ogni successo sportivo sperato porgo i miei cordiali saluti.