Sfoghi, proteste, esternazioni

Che dopo tanti anni si potesse essere arrivati all’apice del ciclo Volpi poteva essere sotto gli occhi di tutti quelli che volevano vedere e capire, probabilmente chi avesse seriamente analizzato il ciclo poteva immaginare che fosse possibile l’inizio della fase del declivio, certo che la situazione precipitasse così in fretta e per certi versi tragicamente non era né prevedibile, né auspicabile.  Una cosa è certa, comunque alla fine la si riesca ad aggiustare, la sensazione  è quella di una grande opportunità andata persa. Di aver perduta l’opportunità  di poter dare una svolta importante a tutto il mondo della pallanuoto, di far crescere attorno alla Pro Recco di Volpi tutto l’ambiente della pallanuoto nei suoi diversi livelli: tecnici e dirigenziali, nella componente tecnico-tattica, nella preparazione natatoria ed atletica, nella medicina sportiva, nella alimentazione, nel rapporto con il mondo scolastico, tutti temi che nella Pro Recco erano giunti a dei livelli di eccellenza.

La Pro Recco attraverso un progetto serio ed ambizioso poteva porsi come capofila di un graduale movimento che coinvolgesse tutte le società presenti nei diversi campionati, cioè costruire  un circuito virtuoso tra le società che portasse prestigio e vantaggi concreti a tutte le società aderenti. La Pro Recco doveva mettere a disposizione di tutte le società che volevano crescere la propria forza, la propria esperienza, il proprio patrimonio, tutti risultati che invece oggi corrono il rischio di andare velocemente dilapidati.  Un progetto simile avrebbe permesso di aggregare le società, di dar vita ad un dialogo costruttivo tra le stesse e di presentarsi unite di fronte alla Federazione con delle proposte rappresentative di tutto il movimento.

Un sogno? La pallanuoto è troppo campanilistica, troppo provinciale? Tutti sono pronti solo a difendere il proprio orticello? Dirigenti miopi, con poca voglia di cambiare ed impreparati? Tutte obiezioni vere, ma perché non provarci? Questa è la domanda a cui sarebbe interessante riuscire ad avere una risposta, perché come i fatti di oggi hanno dimostrato l’occasione era unica. Certamente dietro c’era un grande lavoro da fare, quasi un lavoro “porta a porta”, però la Pro Recco di qualche mese fa poteva averne riconosciuta l’autorevolezza e ne sarebbe stata portatrice dell’entusiasmo necessario, come più volte gli era stato dimostrato partecipando ad eventi organizzati da società anche di serie inferiori in tutta l’Italia. Non c’è alcun dubbio, riuscire a raggiungere questi obiettivi sarebbe stata la vittoria più grande, la più prestigiosa, un vero messaggio di cambiamento positivo per tutti.

Seguendo l’altra strada ecco invece i risultati che si sono ottenuti: il mondo della pallanuoto che naviga nel caos e il tutto a pochi giorni dalle Olimpiadi di Londra, la squadra campione d’Italia e d’Europa maschile che non partecipa alle competizioni europee, la squadra campione d’Italia e d’Europa femminile che corre il rischio di sospendere ogni attività sportiva, che forse abbandona, ed ancora un lavoro di tanti anni, costato fatica ed impegno a molte persone, quasi completamente gettato al vento assieme agli importanti investimenti già fatti, ai risultati ottenuti nei settori giovanili, con le aspettative deluse di un intero territorio, di tanti giovani ragazzi e ragazze che facendo molti sacrifici hanno creduto alle promesse fatte.

Una cosa è certa: Volpi in tutti questi anni ha certamente saputo circondarsi di grandi uomini di sport: atleti, tecnici ed i risultati sportivi ottenuti  sono evidenti in Italia ed in Europa, ma non è riuscito a dare alla società Pro Recco una struttura organizzativa da grande Società, cioè non è riuscito a circondarsi di veri manager che sapessero condurre, organizzare e programmare una società del livello internazionale raggiunto dalla Pro Recco, che a questo punto non poteva  essere ancora gestita come una normale società sportiva dilettantistica.

Alla fine resta la profonda delusione per una grande occasione certamente perduta, non solo per la Pro Recco, ma per tutta la Pallanuoto ed è anche per questo motivo che la Federazione, la quale non perde occasione per dimostrare il suo poco interesse verso la Pallanuoto, dovrebbe avere il coraggio di aprire un confronto con tutte le società, perché non può limitarsi a qualche semplice messaggio di rammarico, di dovuto chiarimento  e di normale sostegno. Di certo una grande opportunità è andata persa per tutto il mondo della Pallanuoto, adesso sarebbe importante che emergesse un dibattito costruttivo, con delle concrete proposte rivolte al futuro della Pallanuoto, invece di silenzi, comunicati stampa, sterili polemiche, semplici mugugni, cioè di continuare a guardare il proprio piccolo orticello.

Veitè, veitè, Ueiga.

Vezio Pizzo

10 commenti

  • By mcorcione, 26 luglio 2012 @ 00:30

    Ma lei, caro Pizzo, pensa davvero che la pallanuoto possa essere capace di afferrare al volo grosse opportunità, ammesso e non concesso che quella di Volpi lo sia stata veramente? Ma lo ha visto il campionato di A1 maschile 2012-2013? Lei parla di grosse opportunità ma qui si ripetono, anno dopo anno, gli errori di sempre. Il primo requisito di uno sport è avere un campionato degno di tal nome, non un torneo come quello attuale che, come sempre, farà scappare dalle piscine pubblico e sponsor. Ed è incredibile che si facciano polemiche sui comunitari, sugli stranieri e così via quando ci sono ancora problemi elementari, ma di ben altra importanza, che da sempre non riusciamo a risolvere.
    MARIO CORCIONE

  • By waterpolo70, 26 luglio 2012 @ 16:46

    signori ma di cosa stiamo parlando?? il punto è uno solo: Volpi ha fatto grande il Recco perchè ha investito montagne di soldi. Ed è riuscito a costruirci intorno tutto quello che il Sig. Pizzo ha elencato.
    Perchè tale progetto non è stato seguito da altre società? per il motivo opposto, ovvero che altrove sono proprio i soldi a mancare.
    Con i soldi si comprano gli atleti migliori, si costruiscono le società, si migliora l’immagine, si assoldano i tecnici e i preparatori più eccellenti, si vince.
    Senza ci si arrangia, ed è quello che succede al 99% delle società che fanno pallanuoto.

    Tutto qui.

  • By waterpolo70, 26 luglio 2012 @ 16:50

    e aggiungo: il Sig. Volpi ha solo colto al volo il problema dei tesseramenti per defilarsi dal mondo della pallanuoto, ha trovato il pretesto giusto al momento giusto.
    E il motivo rimane solo ed esclusivamente la necessità di investire più risorse nello Spezia Calcio, neopromosso in serie B. Perchè vi continuate a nascondere dietro ad un dito?

  • By vezio pizzo, 26 luglio 2012 @ 19:04

    E’ proprio perché sono consapevole dei gravi problemi che angustiano il mondo della pallanuoto e perché non mi voglio nascondere dietro a nessun dito, che mi rammarico dell’occasione perduta. Il sig. Volpi, nonostante tutto, investendo una grande quantità di denaro era riuscito a creare una società sportiva di livello internazionale (che comunque ritengo continuerà ad essere Grande ancora, come lo è stata dal 1958). A mio avviso quello che non si è riusciti a capire e quindi a fare, era la necessità di mettersi a capo di un movimento per cambiare veramente il sistema. Il modo con cui ci si è provato non ha dato alcun frutto, anzi. Dietro alla Pro Recco avrebbe potuto crescere tutta la pallanuoto, a tutti i livelli, in tutte le sue componenti. Naturalmente bisognava proporre un progetto credibile, autorevole, ambizioso, personalmente ritengo che ce ne fossero tutti i presupposti. Il sig. Volpi coinvolto in un progetto che gli poteva portare nuovo prestigio, a mio avviso ben più importante di nuove Coppe, probabilmente non avrebbe abbandonato nel modo che ha fatto. Quindi tutta la pallanuoto, che non è fatta dal solo campionato di serie A1, ne avrebbe ricevuto dei grandi benefici. Mi rendo conto che il progetto non era semplice e che richiedeva del tempo, ma quello che mi chiedo è perché non provarci, ce ne erano tutti i presupposti per raggiungere degli eccellenti obiettivi. Conosco dei veri manager di azienda che se si fossero trovati a disposizione i mezzi della Pro Recco certamente avrebbero costruito una società di ben diverso spessore organizzativo. Comunque Vorrei far capire che non dico tutto questo da semplice tifoso della Pro Recco, che comunque anche se preoccupato è soddisfatto per tanti anni di importanti vittorie, ma da amante della pallanuoto. Come passare dalle polemiche, sfoghi, mugugni, silenzi, a delle proposte costruttive su cui discutere senza campanilismi, difese di orticelli, piccoli privilegi, etc?? Il sig. Cufino ha già iniziato a dare il suo contributo, proseguiamo.

  • By Osservatore, 27 luglio 2012 @ 15:53

    Quello che dice il sig. Pizzo è sicuramente vero ma io, personalmente, aspetterei a dare la colpa a LEN, FIN e al resto del mondo pallanuotistico al di fuori di Recco.
    Non sono neppure convinto che il sig. Volpi abbia abbandonato la Pro Recco per avere più soldi da investire nel calcio.
    Io credo che per un imprenditore l’obiettivo principale sia usare lo sport come strumento per fare altri investimenti che portino guadagno.
    Il calcio, la pallanuoto così come qualsiasi altro sport di squadra rappresentano quasi sempre un costo, ma possono diventare un veicolo di guadagno perchè aiutano ad aprire “altre porte”.
    Magari a Spezia ci sono possibilità di diversificare gli investimenti che a Recco non esistevano: chi può dirlo?
    Una domanda: qualcuno sa dirmi se a Spezia hanno già un depuratore? :-)

  • By elio scognamiglio, 27 luglio 2012 @ 21:15

    bisognava mettersi al servizio della pro recco, ed appoggiarli nell’impegno economico e sostanziale.abbiamo perso una occasione d’oro,lo sport è governato da gente che probabilmente non è competente.profondamente rammaricato che uno sport così bello e impegnativo sia alla “frutta”

  • By pallanuotista, 27 luglio 2012 @ 21:26

    pizzo come sempre estremamente giusto..aggiungo che questo sport è fatto di sportivi veri che si “spaccano” in due, molti sono laureati,rappresentano un modello serio di professionalità sportiva e di soddifazione sociale, un vero rammarico che il valore dei pallanuotisti non debba avere il pubblico che merita, chi governa non sa vendere il prodotto ed è giusto farsi da parte perchè il fallimento è chiaro, un fallimento che va oltre qualsiasi crisi economica e sociale.non dimentichiamo che l’acqua rappresenta i 2/3 del pianeta ed è la fonte principale di vita,praticamente un prodotto gia pronto per la “vendita”, ma che noi teniamo nascosto in “MAGAZZINO”

  • By Gianni, 28 luglio 2012 @ 19:08

    io dico solo “PECCATO – PECCATO ” è difficile crescere con tale mentalità, senza dialogo,confronto, e senza il sacrosanto presupposto di fare sport. Aiutaci tu Campagna con un buon risultato alle Olimpiadi altrimenti sarà megio chiudere baracche e burattini

  • By , 28 luglio 2012 @ 21:31

    Meglio una pallanuoto più povera ma ricca di saldezza morale ed etica…

  • By ugo, 30 luglio 2012 @ 10:10

    Eccolo !
    Il grande saggio ha partorito la sua sentenza.

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