Eurofinale Ungheria-Russia
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Finali – Domenica 16 settembre
1-2 posto
UNGHERIA-RUSSIA
3-4 posto
GRECIA-ITALIA
5-6 posto
OLANDA-SPAGNA
7-8 posto
FRANCIA-GRAN BRETAGNA
Semifinali – Sabato 15 settembre
1-4 posto
ITALIA-RUSSIA 4-8 (2-2; 0-2; 0-2; 2-2)
Italia: Sparano, Dario, Zerbone, Viacava 1, Bonino, Millo, Galardi 1, Tabani 1, Palmieri, Marletta, Grillo, Pomeri 1, Lavi. All. Zizza.
Russia: Karnaukh, Antonova 3, Simanovich, Karimova 1, Perfilyeva 4, Ryhzhova, Kuzina, Belova, Kolmakova, Zubkova L., Yarondaykina, Zubkova T., Khromova. All. Nakoryakov.
Arbitri: Freebury (Gbr) e Mauss (Ger).
CHELYABINSK – Stavolta non riesce il colpo all’Italia: dopo aver battuto la Russia nella fase preliminare, le azzurre si arrendono alle padrone di casa, che schierano – a differenza della formazione di Zizza – tre atlete che hanno preso parte alle Olimpiadi: il portiere Karnaukh, Antonova e Belova. Le prime due sono state determinanti per il successo della squadra di Nakoryakov, che è stato netto e meritato, anche se l’Italia può recriminare per un rigore clamoroso negato a Palmieri sul punteggio di 2-4 dall’arbitro Mauss. Un’altro penalty, altrettanto evidente, è stato ignorato sul 2-7. Ciò nonostante le azzurre sono riuscite ugualmente a riportarsi a -3 (4-7), ma le parate di Karnaukh hanno frenato il tentativo di rimonta. Determinante, per la vittoria della Russia, anche l’ottima difesa della formazione di Nakoryan, che ha costretto spesso le azzurre, peraltro oggi abbastanza imprecise, a conclusioni forzate o dalla lunga distanza.
GRECIA-UNGHERIA 5-8
Grecia: Diamantopoulou C., Benekou A., Kalargyrou, Tzelepi, Farmaki, Plevritou E. 2, Zantou, Plevritou M., Xenaki, Diamantopolou V. 1, Benekou I., Kontogianni 2, Terefou. All. Morfesis.
Ungheria: Horvath A., Illes 1, Antal 1, Ziegler, Miskolczi 1, Kovesdi, Gemes 1, Garda 2, Sikter 1, Gulisatti, Horvat B. 1, Polak, Barna. All. Mihok.
CHELYABYNSK – L’Ungheria va in finale con merito, perchè è superiore alla Grecia e lo ha dimostrato anche in questa partita. Infatti, dopo il 3-2 per le elleniche nel primo tempo, la squadra di Mihok con una difesa praticamente perfetta ha impedito alle avversarie di nuocere e per quasi due tempi la formazione di Morfesis è rimasta a secco. Dall’altra parte del campo, complice qualche disattenzione difensiva della Grecia, l’Ungheria ha fatto il break (3-6) mettendo una solida ipoteca sulla vittoria finale. Di Dora Antal il gol più bello: lanciata direttamente dal portiere ungherese, con una splendida palombella ha scavalcato Diamantopoulou in uscita: non era facile considerata la brevissima distanza tra Antal e la porta avversaria.
5-8 posto
OLANDA-FRANCIA 15-6 (4-0; 3-1; 3-4; 5-1)
Olanda: Willemsz, Megens 5, Drewes, Wolves 1, Van Toorn 1, Slagter 4, Steur 1, Sevenich 3, Van der Graaf, Van Rijn, Van Dam, Stolle, Aarts. All. Arjan.
Francia: Chabrier, Millot 2, Bachelier L 1., Sacre, Leminihi, Mahieu, Clomes, Tardy 1, Boosten, Cesca, Notreami, Daule 2, Derenty. All. Bachelier C.
Arbitri: L. Bianco e Vasileiou (Gre).
SPAGNA-GRAN BRETAGNA 9-0 (3-0; 1-0; 3-0; 1-0)
Spagna: Herrera, Vicente, Espar A. 1, Llisterri, Tarrago 3, Moraleda, Espar C. 2, Anton, Bach, Gual, Chillida 1, Forca 2, Sanchez. All. Camarena.
Gran Bretagna: Smith J., Smith C., Aspinau, Gilbert, Chadderton, Hesketh, Routledge, Nixon, Tasker, Dean, Elliot, Shears, Thompson. All. Home.
Arbitri: Arsanyan (Tur) e Nemeth (Hun).
Finale 9-10 posto
UCRAINA-GERMANIA 5-11 (1-4; 1-3; 1-3; 2-1)
Ucraina: Gres, Maltseva 1, Melnychuk 3, Andryeyeva, Serhieleva, Telypko, Kovalivnych, Filyushkina, Palamarchuk, Fedutenko 1, Shevchenko, Aboimova, Zamkova. All. Lebedev.
Germania: Saurusajtis, Freisewinkel 4, Deike, Seyfert 3, Paland, Ebell, Thiele 3, Liska, Mager, Reichelt, Smith 1, Broedner, Reinhart. All. Schledorn.
Arbitri: Charletou (fra) e Gerzanich (Rus)
***
Quarti di finale – Venerdì 14 settembre
OLANDA-ITALIA 6-9 (0-4; 3-1; 0-2; 3-2)
Olanda: Willemsz, Megens 1, Drewes, Wolves 2, Van Toorn, Slagter 1, Steur, Sevenich 1, Van der Graaf, Van Rijn, Van Dam 1, Stolle, Aarts. All. Arjan.
Italia: Sparano, Dario 1, Zerbone, Viacava, Bonino, Millo 2, Galardi 2, Tabani 1, Palmieri, Marletta 3, Grillo, Pomeri, Lavi. All. Zizza.
Arbitri: Mauss (Ger) e Nemeth (Hun).
Superiorità numeriche: Olanda 3/7, Italia 1/6 + due rigori realizzati.
Note: nessuna uscita per limite di falli. In tribuna il cittì del Setterosa campione d’Europa Fabio Conti.
CHELYABINSK – Bisogna subito dire che il punteggio finale è bugiardo. Dopo il gol del 9-4 realizzato da Marletta su rigore, l’Italia – già certa del successo – ha allentato la concentrazione sbagliando gol che sembravano già fatti e subendo le due ultime realizzazioni olandesi, che non cambiano certo la sostanza delle cose.
Nel complesso una prestazione molto positivaa delle azzurre, soprattutto in difesa, dove hanno giocato con attenzione e aggressività concedendo pochissimo alle avversarie dal perimetro. La cronaca dice che è brillantissima la partenza della squadra di Zizza, già avanti 0-3 a metà del primo tempo grazie alle reti di Millo (2) e Marletta. Lo 0-3 poi diventa 0-5 all’inizio della seconda frazione, dopo di che la reazione dell’Olanda riporta la formazione di Arjan a -2 (3-5) suonando un campanello d’allarme che Tabani e Galardi spengono nella terza frazione con le reti del nuovo +4 (3-7).
In semifinale l’Italia affronterà la Russia, già battuta nel girone eliminatorio. Un successo che deve dare fiducia alle azzurre non dimenticando, però, che i precedenti contano poco o nulla, soprattutto quando si è vicino alla zona medaglia.
SPAGNA-GRECIA 6-7
Spagna: Herrera, Vicente, Espar A. 1, Llisterri, Tarrago 4, Moraleda, Espar C., Anton, Bach 1, Gual, Chillida, Forca, Sanchez. All. Camarena.
Grecia: Diamantopoulou C., Benekou A., Kalargyrou, Tzelepi, Farmaki, Plevritou E. 1, Zantou 3, Plevritou M., Xenaki 1, Diamantopolou V. , Benekou I., Kontogianni 2, Terefou. All. Morfesis.
CHELYABINSK – Partita equilibratissima, che la Grecia risolve grazie ad un rigore che ha lasciato qualche dubbio assegnato a due minuti dal termine. Inutili gli assalti finali della Spagna, che non riesce ad ottenere particolari occasioni per portare la gara ai supplementari.
LA FASE PRELIMINARE
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By sasà, 12 settembre 2012 @ 18:36
Ma qualcuno mi sa dire se dopo la disfatta olimpica Conti sarà ancora il ct? Ha provato a dimettersi come sarebbe stato onesto fare se non altro per rispetto a quanto accaduto ai suoi predecessori che sono stati esonerati per molto meno? Poi magari sarebbero state respinte, ma ha provato a farlo, con un dovuto atto di responsabilità e dignità professionale? Personalmente penso anche che se lo avesse fatto sarebbe stato giusto respingerle ma avrebbe dato un segnale importante a tutto il movimento, perchè mettersi in discussione è da grandi allenatori. Ad oggi non risulta, ma può darsi che l’abbia fatto e non se ne sa nulla? Credo di non essere il solo a domandarselo. La federazione ha investito tanto sulla femminile e non può bastare un oro europeo maturato in ben altre circostanze. La base ha bisogno di sapere certe cose per poter dare ancora fiducia. Se non lo ha ancora fatto qualcuno che legge , forse, dovrebbe suggerirglielo
RISPONDE MARIO CORCIONE: Conti è in Russia con la Nazionale jr., dunque fortunatamente non si è dimesso. Dico fortunatamente perchè ha vinto un oro europeo e ha lavorato bene e perchè è ora di smetterla con i continui cambiamenti di allenatore. Se altri, vedi Maugeri, sono stati esonerati per moloto meno del fallimento olimpico è stato un errore che non deve ripetersi.
By sasà, 12 settembre 2012 @ 21:22
Credo di essermi espresso male, o forse di non essere stato compreso, ma non importa. Io penso che Conti debba essere riconfermato,nonostante gli insuccessi, perchè è una persona seria ed un lavoratore. Quello che gli fa perdere stile è il non porsi il problema dell’insuccesso, non tanto dentro di se perchè ci starà pensando eccome, ma perchè quando si è ct di una nazionale a cui nonostante la crisi sono state date tante opportunità negate ai predecessori bisogna dare conto anche a tutto l’ambiente. Poi siamo certi tutti, e lui lo è ancora più di noi, che le dimissioni saranno respinte per tanti motivi, non ultimo quello che lei dice “è ora di smettere con i continui cambiamenti”. Ma il non dimettersi è, nei fatti (l’autocrita a parole che non mi pare comunque sia stata ufficialmente fatta, non ha alcun valore), una caduta di stile notevole, oltre al fatto che da il senso di un’arroganza che sono certo lui non possiede.
E’ il motivo per cui ritengo che qualcuno lo debba consigliare in tal senso. Ma comunque,nel nostro paese siamo abituati a molto di peggio e quindi, comunque vada va bene così.
By lorenzo, 13 settembre 2012 @ 15:15
Quindi se ho ben capito dovrebbe dimettersi solo per ricevere una pacca sulla spalla e gli venga detto sei bravo vai avanti??
Un bel gioco delle parti insomma!
Se ne può fare a meno e lasciarlo lavorare in pace no??
By camillo, 13 settembre 2012 @ 16:26
Sasà sei troppo conciliante. Deve dimmettersi e basta, o va esonerato. Ti rendi conto che ha fallito le Olimpiadi in maniera clamorosa? Nessuna squadra era in forma agli europei. Ci siamo posti il problema che magari hanno anche sbagliato la preparazione fisica? Ha vinto 1 sola partita (dico una) con una squadra che se non avesse ospitato non ci sarebbe mai andata ai Giochi. Perchè questa debacle deve passare sotto silenzio quando tutta la pallanuoto femminile ne è coinvolta? Anche tu hai potuto notare come tutti quante possibilità di allenamento ha avuto per prepararsi e con che staff al seguito si è mosso mentre tutte le altre nazionali devono elemosinare collegiali anche di un weekend. Non è giusto!
RISPONDE MARIO CORCIONE: Benissimo, allora prima di Conti deve dimettersi Morfesis che, allenatore campione del mondo 2011, alle Olimpiadi non è neppure riuscito ad andarci con una squadra superiore sul piano dell’organico al Setterosa. E perchè no, anche Maugeri, che pure lui ha fallito la qualificazione. Fortunatamente le rispettive Federazioni di questi tre tecnici la pensano diversamente.
By lorenzo, 13 settembre 2012 @ 19:46
Meno male che c’è qualcuno razionale ed obiettivo.
Bravo Mario hai detto le stesse cose che avrei detto io ma noi italiani siamo troppo bravi a criticare chi sbaglia e altrettanto pronti a salure sul carro dei vincitori.
By sasà, 14 settembre 2012 @ 07:39
No Lorenzo mi dispiace ma le cose non stanno così. Conti è un CT non un allenatore qualunque, quindi un personaggio pubblico per il nostro mondo. Lui deve lavorare tranquillo, ma lo potrà fare ancora meglio se si assume delle pubbliche responsabilità, senza dare la sensazione di infischiarsene. Quanto accade nelle altre federazioni non ci riguarda e conta poco e poi non sappiamo cosa c’è dietro, se è stata fatta autocritica, se ci sono state dimissioni respinte ed altro. Ripeto ancora una volta e mi dissocio da Camillo che a mio parere Conti deve continuare ad essere l’allenatore della nazionale, ma in queste cose la “forma è sostanza”. Le dimissioni sono un atto dovuto all’ambiente, e poi la FIN farà quello che ritiene opportuno, come ha sempre fatto del resto infischiandosene di tutto e tutti, e gli spazi concessi a Conti in questi anni lo stanno a dimostrare. Ricordo per chi non ha memoria che sia il presidente che i consiglieri della pallanuoto negli anni di De Crescenzo, Formiconi, Malara, Pesci, Maugeri, Fiori erano gli stessi di oggi. Non so cosa possa essere scattato in loro per cui in questo specifico caso anche più eclatante degli altri hanno deciso di comportarsi diversamente senza esonerarlo, ma va bene così. Però non c’è da meravigliarsi se qualcuno pensa che i due pesi e due misure abbiano ragioni inspiegabili. Le prossime elezioni forse? Non lo so, ma la domanda che mi pongo se la pongono davvero in molti e non facciamo finta di ignorarlo. E noi abbiamo bisogno di chiarezza. Signor Corcione la sua linea di posizione è perfetta e da vero sportivo, ma lei stesso sa che in questa faccenda qualcosa non quadra. Conti può uscirne a testa alta e conservare legittimamente la sua posizione di CT se non cambia nulla ai vertici. Perchè non lo fa? Teme rovesciamenti? O le sue dimissioni significherebbero anche che qualcun altro ha commesso errori ed in questo momento non fa immagine? Ora vado a lavorare. Grazie per la pubblicazione
RISPONDE MARIO CORCIONE: Le rispondo per un’ultima volta. Non ci sono assolutamente le premesse affinchè Conti debba dimettersi. Non è normale che si dimetta un allenatore che ha vinto la medaglia d’oro agli Europei, che non sono quelli del 2002, ma quelli del 2012, ovvero dell’anno in corso. Ogni anno i titoli da vincere sono al massimo due, quest’anno li hanno vinti Krikorian (Olimpiadi) e Conti (Europei) e grazie a questo successo lo sport italiano a livello di squadre nazionali potrà dire di aver vinto qualcosa nel 2012 perchè non mi risulta che in altre discipline abbiamo conquistato medaglie d’oro.
By sasà, 14 settembre 2012 @ 18:43
Rinuncio perchè evidentemente non ho la capacità di spiegarmi. Che Conti si dimetta o meno, venga esonerato oppure no, non me ne può fregare di meno. Restano di fatto altre considerazioni perchè, a mio avviso non c’è alcun “ravvedimento” dei nostri vertici federali circa il comportamento sbagliato avuto per il passato quando hanno esonerato altri allenatori. I due pesi e le due misure hanno motivazioni poco chiare checchè se ne voglia dire.
By arbitri, 15 settembre 2012 @ 17:19
..non capisco perche’ ogni volta che perdiamo gli arbitri,secondo l’articoletto,ci negano qualcosa.Invece quando vinciamo siamo stati bravi…mai aiutati dagli arbitri(vedi trieste)…con certezza si puo’ dire,che noi e la grecia e’ meglio che non ci lamentiamo mai degli arbitri…
RISPONDE MARIO CORCIONE: La mia, ahinoi, non è una segnalazione contro la Russia oppure a favore dell’Italia, ma l’ennesima constatazione di quanto siano impreparati molti arbitri che prendono parte alle manifestazioni internazionali.
By conti, 15 settembre 2012 @ 17:20
…restera’ in nazionale ancora per molti anni,tranne che Barelli caschi o passi la mano(impossibile)
By arbirti, 15 settembre 2012 @ 17:30
..mi piacerebbe vedere questa sottolineatura anche quando noi abbiamo grandissimi aiuti…senza polemica
RISPOSTA: Senza polemica le garantisco che lo faccio sempre, senza distinzione.